Pietre runiche della Grecia

Pietre runiche della Grecia
Localizzazione
StatoBandiera della Svezia Svezia

Le pietre runiche della Grecia (in svedese Greklandsstenarna) sono circa 30 pietre runiche contenenti informazioni relative a viaggi compiuti dai Norreni nell'Impero Bizantino durante l'epoca vichinga fino al XII secolo, scolpite in antico norreno usando l'alfabeto fuþark. Tutte le pietre sono state trovate nell'attuale Svezia, la maggioranza nella provincia storica dell'Uppland (18 pietre) e del Södermanland (7 pietre); la maggior parte fu incisa in memoria dei membri della guardia variaga che non sono più tornati a casa, ma alcune iscrizioni menzionano uomini che tornarono con ricchezze, ed una fu sepolta per ordine di un ex-ufficiale della guardia.

Su queste pietre la parola Grikkland ("Grecia") compare in tre iscrizioni[1], la parola Grikk(j)ar ("Greci") in 25 iscrizioni[2], la parola grikkfari ("persone che viaggiarono in Grecia") in due[3] e la parola Grikkhafnir ("porti greci") in una[4]. Tra le altre pietre runiche che riportano viaggi all'estero, l'unico gruppo paragonabile a questo in numero è quello che menziona viaggi in Inghilterra, le cosiddette "pietre runiche d'Inghilterra"[5].

Le pietre variano in grandezza dalla piccola cote di Timans (che misura 8,5 cm x 4,5 cm x 3,3 cm) al macigno di Ed (18 m di circonferenza). La maggior parte è ornata con svariati stili runici in uso durante l'XI secolo, specialmente lo stile Ringerike (8 o 9 pietre[6]) e lo stile di Urnes (8 pietre[7]).

Dalle prime scoperte di Johannes Bureus nel tardo XVI secolo, queste pietre runiche sono state spesso identificate dagli studiosi, specie nel corso di una ricerca nazionale di monumenti storici durante la fine del XVII secolo. Diverse pietre furono documentate da Richard Dybeck al termine del XIX secolo; l'ultima pietra scoperta fu rinvenuta a Nolinge, presso Stoccolma, nel 1952.

  1. ^ U 112, U 374, U 540, vedi Jesch 2001:99.
  2. ^ Ög 81, Ög 94, Sö 82, Sö 163, Sö 165, Sö 170, Sö 345, Sö Fv1954;20, Sm 46, Vg 178, U 73, U 104, U 136, U 140, U 201, U 358, U 431, U 446, U 518, U 792, U 922, U 1016, U 1087, vedi Jesch 2001:99. Qui viene anche inclusa la G 216, mentre Jesch non fa altrettanto, non considerandola monumentale (2001:13).
  3. ^ U 270 e U 956, vedi Jesch 2001:100.
  4. ^ U 1016, vedi Jesch 2001:100.
  5. ^ Jansson 1980:34.
  6. ^ U 136, U 140, U 201, U 431, U 1016, Ög 81, Ög 94, Vg 178 e forse Sö 82 (vedi Rundata 2.5).
  7. ^ U 73, U 104, U 112, U 446, U 540, U 922, U 956, U 1087 (vedi Rundata 2.5).

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